domenica 13 febbraio 2011


performance Sala d'attesa


Dal 20 ottobre al 14 novembre 2010
Biodiversità Mistiche
mostra personale di Miriam Secco
presso l’Acquario Civico di Milano


L’Acquario Civico di Milano è lieto di annunciare Biodiversità Mistiche, mostra personale dell’artista Miriam Secco, a cura di Nila Shabnam Bonetti. La giovane artista si forma tra Milano e Bruxelles dove approfondisce un linguaggio espressivo che si muove con disinvoltura tra metodi di lavorazione antica e artigianale come la tessitura di arazzi, il disegno a china e la cartapesta per le maschere da utilizzare nel corso di azioni artistiche contemporanee come performances e installazioni, volte a stimolare i sensi dei visitatori, coinvolti attivamente ed emotivamente nei suoi lavori. In Belgio l’artista approfondisce la sua ricerca orientandosi verso un approccio antropologico all’arte, rendendo la pratica artistica stessa una forma di ritualizzazione. La scelta del bianco, colore che da anni predomina nelle opere dell’artista, riveste un valore simbolico, permette il compiersi di un rituale purificatorio e di continuo controllo e trasformazione del caos di natura interiore e universale. Il bianco, nella complessità della sua valenza, e il suo opposto, il nero, stimolano una riflessione sul senso della vita e della morte. Queste estreme polarità tireranno le fila del progetto di mostra concepito appositamente per l’Acquario Civico. In tale sede sarà possibile assistere alla performance Sala d’attesa, ospitata nella Sala Vitman nel corso del vernissage, in cui ricorreranno le figure caratteristiche dell’artista, gli uomini con la testa da pesce, presenti anche nelle opere a parete installate nell’area espositiva del piano terra (Do you like apple?, Kosmonavt, Francescani tropicali, Sertralina e Alprazolam, La Tigre Assenza). La maschera fonde l’essenza dell’uomo e dell’animale, nasconde l’identità dell’individuo che partecipa alla natura simbolica del pesce, rivelandone le caratteristiche filtrate attraverso la sua stessa personalità. Sempre durante il vernissage, il giardino d’inverno accoglierà i visitatori della mostra con La Cena Bianca, invitandoli a partecipare attivamente gustando assaggi di cibi bianchi le cui ricette risalgono alla tradizione culinaria cinquecentesca.
L’arte di Miriam Secco porta con sé domande sul senso dell’esistenza, alla riscoperta di una dimensione spirituale troppo spesso soffocata dal consumismo della società occidentale. Per contrastare questo approccio che svaluta il valore delle cose e delle persone, che sollecita allo spreco, all’usa e getta a discapito del pianeta, l’artista sceglie di utilizzare materiale povero e di recupero per la realizzazione dei suoi lavori (fazzoletti di carta, guanti chirurgici, carta e cartone d’imballaggio) con lo scopo di dare nuovi significati agli oggetti, riqualificandone la funzione e dando nuova vita al materiale di scarto. Sempre nel giardino d’inverno, legati al tema del materiale povero, sarà possibile vedere esposti i due arazzi Lacrime e Sangue che ci ricordano l’inscindibile essenza, spirituale e carnale, dell’essere umano.

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