mercoledì 19 ottobre 2011

Strategie di Sopravvivenza (Valsassina, luglio 2011)



Il respiro del pianeta si fa sempre più affannoso. Lo sviluppo tecnologico si è fatto incalzante per rispondere alla sempre maggiore richiesta di energia che alimenta le nostre città e il numero esponenziale dei nostri bisogni. Il mondo occidentale sta affrontando gli effetti di una crisi annunciata, diffusasi a macchia d’olio nei ricchi paesi democratici; mentre ad oriente, tra India e Cina, i paesi in via di sviluppo chiedono di poter raggiungere lo stile di vita di americani ed europei. Il sempre maggiore arricchimento di pochi va a scapito della fame di moltissimi popoli. Accontentare ogni nostro desiderio, ogni necessità nostra e dei nostri figli è un dovere a cui non possiamo sottrarci e il sistema economico specula proprio su queste fragilità. Per farci spazio in questo pianeta, che sembra farsi sempre più piccolo, ne abbiamo invaso e sfruttato ogni angolo. Dagl’anni Sessanta e Settanta i movimenti ambientalisti iniziano a suonare un campanello d’allarme: stiamo soffocando il pianeta, la sorte della terra, di piante, animali e interi ecosistemi è in pericolo.

Strategie di Sopravvivenza invita gli artisti, attraverso il loro lavoro, alla ricerca di possibili soluzioni. Non chiediamo ovviamente agli artisti di risolvere i problemi del mondo, ma di porsi domande (e di porle ai visitatori della mostra) facendo del linguaggio dell’arte uno strumento d’interpretazione poetico, giocoso e sublimato, trovando così strade inedite che solo la creatività può solcare.

L’idea della mostra trova spunto proprio dalla Valsassina, coinvolgendo diversi Comuni di montagna, luoghi splendidi e da preservare, soggetti alla presenza dell’uomo e ai suoi interventi sul territorio che molto spesso risultano invasivi. Agli artisti sarà chiesto di dialogare con il territorio ospitante, trovando spunti riflessivi in questi luoghi. Dovendo fare i conti quotidianamente con una società in corsa verso lo sviluppo, i piccoli centri di montagna sembrano voler fermare questo orologio impazzito, ritornando a dei ritmi più vicini a quelli naturali, conservando tradizioni e invitando le persone alla contemplazione e al rispetto della natura.

dettagli qui

http://www.laboratorioalchemico.com/?p=494

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